31 luglio 2020


di Francesco Schena

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Mediazione e condominio. Nel 74% dei casi fallisce. I dati del 2019.


Come di consueto, il Ministero della Giustizia ha pubblicato le statistiche 2019 in tema di mediazione civile (D.L. 28/2010).


Lo scorso anno sono state depositate 147.691 istanze obbligatorie di mediazione, con una leggera flessione rispetto al 2018 (151.923).


Di queste, il 14,1% ha riguardato la materia del condominio che si posiziona, così, al terzo posto nella graduatoria, subito dopo la materia dei diritti reali. Nel 2018 occupava il quarto posto con il 13,5% dei casi.


Sul totale dei procedimenti attivati, la parte invitata è comparsa nel 49,2% dei casi e, tra questi, soltanto il 28,6% dei casi si è concluso con un accordo.


In materia di condominio il dato è più confortante: la percentuale degli invitati che aderiscono alla prima comparizione sale al 53,8.


Tuttavia, sempre in materia di condominio, l'incidenza dei casi di successo resta molto bassa. Infatti, su 20.863 iscrizioni totali, soltanto il 26% si è concluso con un accordo, con un conseguente fallimento pari al 74%. 


Un dato particolare, invece, risulta molto interessante: quando le parti hanno deciso di sedersi al tavolo della mediazione dopo il primo incontro preliminare, la percentuale di successo, con accordi conclusi, sale al 37%. 


Un'ulteriore curiosità è svelata da un altro dato: gli Organismi che contano il peggiore tasso di definizione con accordo raggiunto sono quelli degli Ordini degli Avvocati: si parte dal modesto 25,2% per i casi di aderente comparso per salire - ma poi fermarsi - al 40,3% per i casi in cui si è andati oltre la prima comparizione.


Molto meglio riescono a fare gli Organismi privati e quelli degli altri Ordini Professionali (presenti con un numero piuttosto ridotto), arrivando a punte del 61,4% di successo per le mediazioni che superano la prima comparizione.


Questi dati ci dicono tre cose:


- la cultura della mediazione risulta ancora poco diffusa;


- si agisce poco sul negoziato e sulla comunicazione ma, quando lo si fa, i risultati migliorano notevolmente;


- si continua a sbagliare scambiando la mediazione per la prima occasione per stabilire torti e ragioni o la si vive come una mera formalità burocratica di cui liberarsi il prima possibile.


La mediazione non è soltanto un istituto giuridico ma anche una vera e propria arte con i suoi segreti e le sue tecniche.


Quanti sono i mediatori che sanno davvero svolgere il loro ruolo con quella competenza che supera i paradigmi della norma e agisce sul negoziato e sulla comunicazione? Quanti sanno davvero risultare facilitatori nel portare le parti a raggiungere un accordo che soddisfi i loro bisogni, superando le norme e le posizioni di principio?


La legge divide, la mediazione unisce. Ma occorrono i facilitatori, i negoziatori e i comunicatori.